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Chiesa Madre di Santa Maria

🇮🇹 La chiesa madre di Santa Maria fu ricostruita nel 1534 sulla base di una precedente chiesa danneggiata dal terremoto del 1450. Col tempo essa fu oggetto di diverse opere di restauro che ne mutarono gradualmente l’aspetto originario.

La chiesa, con pianta a croce latina, presenta una struttura con tre navate, ognuna delle quali costituita da quattro campate con volte a botte. La volta di copertura della navata centrale è lunettata, quelle delle navate laterali sono a crociera ogivale.

Esternamente, in corrispondenza del transetto della chiesa di Santa Maria, a un livello inferiore, si apre un corridoio voltato a sesto acuto, il cosiddetto Cappelluni. Quest’ultimo potrebbe essere la prova di un ampliamento della chiesa, effettuato nel 1755, come si evince dalla data scolpita sulla chiave di volta.

Di recente fattura sono il prospetto del XVII secolo, un elegante portale intagliato, la torre campanaria degli inizi del XVI secolo e la grande volta ogivale del 1555 che regge la parte posteriore dell’edificio.

All’interno della chiesa di Santa Maria si trovano numerosi manufatti di pregio artistico: una statua marmorea della Madonna con bambino attribuita alla scuola del Gagini; la statua settecentesca di S. Michele Arcangelo, patrono del paese; una pregevole statua in marmo del XVI secolo, raffigurante la Madonna del Lume; un Crocifisso in stile catalano del 1500; un affresco con Scene del calvario; una tela raffigurante L’Immacolata (XVIII secolo); un quadro di Gaetano Sortino del 1761 che riproduce l’immagine di Santa Chiara; un quadro con Gesù e San Gaetano; una tela del pittore palermitano Vincenzo Prestianni, risalente al 1745, che riproduce San Gregorio e le anime purganti; un’Addolorata d’ispirazione caravaggesca e un quadro con I santi Cosma e Damiano, opera del pittore Tomasi da Tortorici (XVII secolo). Si trovano, inoltre, altari in marmo policromo intarsiato, un coro ligneo, un pergamo del 1700 ed un magnifico organo realizzato da Annibale Lo Bianco nel 1700, posto sopra la cantoria all’ingresso della chiesa.

Nella cappella di destra sono custodite le spoglie del nobile Blasco Natoli e delle famiglie Angotta-Amato.

FONTI:

Nicola FazioTerra di S.Angelo (ed. Pungitopo)

Achille CaldareraS.Angelo (Cenno Storico)

Daniele TranchidaSotto il Mantello dell’Abbazia

Basilio SegretoArchivio Storico Santangiolese

🇬🇧 The St. Mary’s mother Church was rebuilt from a former church damaged due to the earthquake of 1450. During the time, it was subjected to different works of restoration that gradually altered its original state.

The church, featuring a Latin cross plan, has three naves, each of which consists of four spans with barrel vaults. The central nave vault is with lunettes, the side naves ones are a crociera ogivale. Externally, below the transept of the St. Mary’s church, at a lower level, there is a pointed arch known as Cappelluni. This could be evidence of an enlargement of the church, made in 1755, as evidenced by the engraved date on the keystone.

More recent works are the 17th century facade, an elegant carved doorway, the bell tower from the begging of the 16th century and the huge Gothic vault (volta ogivale) of 1555 that supports the backside of the building.

Inside the St. Mary’s church there are many prestigious artifacts: a marmoreal statue of the Madonna and Child ascribed to the School of Gagini; the 18th-century statue of the village’s patron St. Michele Arcangelo; a prestigious marmoreal statue of the 16th century, depicting the Madonna del Lume; a Catalan-style Crucifix of 1500; a fresco with Crucifixion scenes; a canvas depicting the Immacolata (18th century); a Gaetano Sortino’s painting of 1761, which represents the image of St. Chiara; a painting depicting Jesus and St. Gaetano; a canvas of the Palermitan painter Vincenzo Prestianni, dated to 1745, which represents St. Gregorio and purgative souls; an Addolorata inspired by Caravaggio and a painting depicting St. Cosma and St. Damiano, works created by the painter Tomasi da Tortorici (17th century). Moreover, there are inlaid polychrome marmoreal altars, a wooden choir, a 18th century pulpit and a magnificent organ created by Annibale Lo Bianco in 1700 that is located above the choir at the entrance of the church. In the right chapel, the remains of the noble Blasco Natoli and of families Angotta-Amato are cherished.

Traduzione a cura di Maria Diletta Fazio, Francesca Cortolillo e Alessia Bertolone